Tra aprile e maggio le piante di cima di rapa (Brassica oleracea L. subsp. sylvestrys var. esculenta) e 'Cavolo verza di Martina Franca' (Brassica oleracea L. susbp. sabauda) coltivate nei campi sperimentali del CNR-ISPA sono andate a fiore ed hanno iniziato a produrre silique. 

Queste fasi, non più utili dal punto di vista produttivo, sono indispensabili per effettuare rilievi morfologici anche su queste porzioni di pianta. Nelle foto sono mostrate infiorescenze e silique di 'Cima di rapa di marzo' (o 'Marzaiola'), proveniente da un vivaio di Putignano (BA), e 'Cavolo verza di Martina Franca' di cui abbiamo scritto nel precedente articolo dedicato al campo dimostrativo invernale per le specie del genere Brassica dell’Azienda La Noria. 

Entrambi hanno fiori gialli, portati su infiorescenze a corimbi. Quando sono immature (come per la parte edule della cima di rapa) sono compatte ma verso la maturazione fisiologica (formazione del seme) si allungano su uno stelo lungo il quale maturano via via le silique, mentre mantengono all’apice i singoli fiori raccolti a corimbo. Nella cima di rapa questo comportamento è più evidente, mentre nel 'Cavolo verza di Martina Franca' la fioritura procede scalarmente lungo lo stelo, su cui possono essere distribuiti silique immature, fiori e boccioli fiorali. 

A causa della notevole variabilità genetica di popolazione della cima di rapa, nel campo è stato possibile osservare piante già in fioritura insieme a piante che stavano emettendo ancora i primi germogli. Ovviamente l’osservazione delle fioriture è favorita evitando il taglio di alcuni germogli che potrebbero essere adatti al consumo. In alcune piante di 'Marzaiola' e di 'Cima di rapa di Aprile' (o 'Aprilatica') è stato rilevato che la pianta è caratterizzata dall’emissione di numerosi steli dal colletto che portano a maturazione commerciale germogli eduli quasi contemporaneamente (si può osservare in due delle foto allegate). In queste piante non si forma un fusto centrale con dominanza apicale che matura per primo o un germoglio che, una volta tagliato, consenta l’accrescimento dei germogli secondari. Al contrario, tutti i germogli emergono più o meno contemporaneamente senza la comparsa di un corimbo più grande degli altri. 

Infine, abbiamo rilevato, come atteso, sulle piante di cima di rapa trapiantate nel campo dimostrativo, che la conformazione dell’apparato radicale non è fittonante, proprio come conseguenza del trapianto. Esso si sviluppa con un insieme di radici secondarie di minore lunghezza rispetto al fittone, sottili e disperse in un volume di terreno molto superficiale. È un aspetto che occorre considerare nella gestione della coltura. Inoltre, questo particolare non consente di completare le osservazioni morfologiche sulla radice previste nella scheda dei descrittori. 

Allo stesso tempo è da sottolineare che la scheda dei descrittori specifica per la cima di rapa non è disponibile e viene adattata la scheda per Brassica e Raphanus.